Il corpo è le sue emozioni è un progetto nato dall’incontro tra Sara Bruzzone | Master Trainer 19Hundred Pilates e Elisa Boggeri | Psicologa e Psicoterapeuta.
L’idea
L’idea è nata durante una delle lezioni di Sara, quando le due professioniste si sono rese conto di avere tanto in comune e, soprattutto, lo stesso approccio umano con i propri clienti seppure in ambiti diversi. Perché il corpo e le emozioni sono strettamente collegati e ogni episodio, ogni attacco di panico, ogni crisi d’ansia viene avvertita immediatamente dal Corpo, che reagisce a quella cascata di pensieri che si scatenano, apparentemente, senza una ragione precisa.
Quando Sara mi ha parlato di questo percorso ho pensato subito che avrei voluto prendervi parte, per tante ragioni.
Perché come insegna lei Pilates, non lo insegna nessuno, e. già il Pilates di per se stesso, è una disciplina “anti ansia” (secondo me)… se poi la abbiniamo al supporto di una psicologa sicuramente male non avrebbe fatto, ma avrei potuto scovare degli strumenti utili alla mia lotta quotidiana.
Così. ovviamente, mi sono iscritta!
Il percorso
Poco prima del primo incontro mi è arrivato questo pdf via mail e ho letto il programma tutto d’un fiato. Dopo averlo letto ho esclamato, come faccio di solito nei miei moti di slanci, “che figata”!
E mi sentivo felice come una bambina, perché prendersi cura di se fa bene, perché era una di quelle cose sulla mia lunghezza d’onda, perché ogni tanto quel qualcosa di diverso è rasserenante. Ed ero ancora più contenta di essermi iscritta perché il programma mi piaceva. Mi sembrava molto pratico. Non i soliti percorsi “solo fuffa”, qui andavamo sul pratico. E il pratico è rassicurante per definizione.
Si sono svolti tre incontri, tra ottobre e dicembre, a distanza di un mese l’uno dall’altro. Un mese di tempo in cui portare nel nostro quotidiano quello che era emerso durante il corso. Dei piccoli pezzetini di noi.
Gli incontri, di tre ore ciascuno, si dividevano in tre fasi fondamentali: una parte teorica in cui abbiamo imparato a conoscere le nostre emozioni, una parte pratica di Pilates e una parte di confronto con gli altri partecipanti.
Io, per come sono di carattere, non ho mai amato troppo il confronto. Non amavo quando mi ritrovavano in cerchio a dover parlare, fosse anche solo presentarmi.
Non so perché ma qui è stato diverso.
Mi sono sentita supportata, capita, consigliata, incoraggiata.
Abbiamo riso, pianto, chiacchierato, tirato fuori degli aspetti di noi profondi ed emozionanti.
Tiriamo le somme
Sono uscita di lì innanzi tutto più consapevole. Consapevole di chi sono e di chi voglio essere.
La parte pratica l’ho trovata illuminante, tanto da fare dei test quando camminavo per strada (postura, schiena dritta, concentrazione sul mio passo e non sui miei pensieri svolazzanti).
La parte teorica è stata spaziale, abbiamo sviscerato e imparato a conoscere un sacco di emozioni, alcune delle quali per me poco conosciute, che venivano fuori facendo a pugni ognuna per prendere il posto dell’altra.
Però è il confronto che mi ha colpito di più, come mi venisse naturale “raccontarmi”, e come dall’altra parte abbia trovato delle persone a cui interessava quello che avevo da raccontare.
E sì.. Che figata, ora posso dirlo e lo dico! Un piccolo passetto in più alla ricerca di me e della consapevolezza di chi sono e di dove voglio andare. Perché io voglio andare lontano. Anche se ho paura. Anche se mi sento debole e fragile. Anche se qualcuno probabilmente non capirà!